Nerola, Il piccolo Comune alle porte di Roma, torna a far parlare di sé in tutto il Mondo.
Alla fine degli anni 40 del novecento, Nerola fu teatro di una serie di persone scomparse ed omicidi. Tutti imputabili ad Ernesto Picchioni soprannominato il “Mostro di Nerola”
Con una semplice scusa attirava le sue vittime e gli toglieva la vita per appropriarsi dei loro averi.
Oggi, Nerola, entra nella storia per combattere un altro Mostro: il Coronavirus.
Dall’inizio della pandemia ha causato ad oggi oltre 18.000 decessi con picchi giornalieri di oltre 900 persone in sole 24 ore.
Il 26 Marzo Nerola viene dichiarata “zona rossa”. In un paesino di appena 1900 anime è stato trovato un focolaio presso una casa di riposo del posto.
I risultati dei tamponi effettuati hanno dato cifre allarmanti. Ben 72 persone, di cui 56 pazienti e 16 dipendenti, presentavano la positività al Coronavirus.
La Prima Cittadina, Sabina Granieri, dopo aver parlato con il Prefetto riguardo il dato anomalo, ha proposto che venissero effettuati i tamponi a tutti gli abitanti.
Si trattava di 1900 tamponi che avrebbero dato la possibilità di capire chi portava con se il Virus in maniera asintomatica e bloccare la catena dei contagi.
L’intera cittadinanza era propensa a diventare un paese sperimentale nel quale poter effettuare le ricerche.
La proposta è stata accolta dalla struttura ospedaliera Lazzaro Spallanzani per testare i tamponi e cercare di capire come mai il virus sisviluppa più frequentemente in provincia piuttosto che nelle grandi città.
Equipe di medici sono stati mandati a Nerola per portare avanti questo progetto.
Verranno effettuati tre tipi di test attualmente disponibili per il Covid-19.
Il test faringeo/nasale, il normale test sierologico per rilevare se la persona ha sviluppato gli anticorpi e il test rapido, che dovrebbe consentire un risultato simile in pochi minuti con una leggera puntura del dito.
Una popolazione all’inizio spaventata ora è unita per combattere insieme ed aiutare milioni di persone.