Il Nucleo Investigativo Antincendio, NIA, è un reparto speciale dei Vigili del fuoco.
Il NIA è nato nel 2004 ed è un organo di Polizia Giudiziaria che opera in maniera autonoma oppure su esplicita richiesta dell’autorità giudiziaria.
Si occupa di cercare, analizzare e studiare le cause in uno scenario incendiario.
Per questo un altro suo compito è quello di supportare le indagini ed altri organi di polizia giudiziaria utilizzando le proprie sofisticate attrezzature.
Di frequente si trovano a collaborare con Forze Armate come la Polizia Scientifica ed i Ris dei Carabinieri.
Attività del Nucleo Investigativo Antincendio
In uno scenario investigativo incendiario o esplosivo il NIA si occupa di effettuare accertamenti, rilievi tecnici ed eventuali sequestri di materiali. Tutto il necessario per determinare la causa dell’evento incendiario.
Può acquisire informazioni da parte di persone coinvolte direttamente o indirettamente dall’evento per i fini delle indagini.
Il NIA effettua simulazioni ed analisi degli eventi in analisi attraverso specifici modelli di calcolo, nonché la sperimentazione delle stesse.
Determinate le cause dell’esplosione o dell’incendio trasmettono alle autorità competenti gli atti dell’investigazione.
Il Nucleo si occupa anche della formazione e dell’addestramento del personale in merito alle tecniche di repertazione di indagine di competenza delle proprie attività.
La formazione è diretta anche ai funzionari referenti per l’attività del Nucleo nell’ ambito dei comandi Provinciali.
Nonostante le indagini siano spesso farraginose il Nucleo Investigativo Antincendi può valutare differenti ipotesi, sulla base degli elementi raccolti.
Le principali ipotesi sono:
Dolosa: la possibilità che l’incendio sia stato provocato intenzionalmente
Colposa: la possibilità che l’incendio sia stato provocato non intenzionalmente, bensì, dalla mancanza di attenzione, negligenza mancanza di osservazione delle norme di sicurezza.
Accidentale: la possibilità che l’incendio non sia stato provocato intenzionalmente o in seguito ad un errore umano, bensì fortuito come un guasto meccanico, autocombustione o evento naturale.
Il Nucleo Investigativo Antincendi tra le altre cose è in grado di comprendere il punto di origine di un incendio.
Ponendo in esame delle tracce lasciate sulla scena di un incendio derivato in seguito ad una detonazione riesce a comprendere dove era posizionato l’ordigno, il punto di origine.
Su di un mobile, a terra oppure se ad esplodere sia stato un oggetto tenuto da una persona.