La Zoologia è una branca della biologia e si occupa dello studio di animali e protozoi.

La Zoologia forense utilizza le conoscenze della Zoologia classica e la applica in un contesto criminoso quando su di una Scena del Crimine (SdC) sono presenti animali, le loro tracce oppure i loro resti.

L’unico animale che non viene studiato è l’Homo Sapiens Sapiens poiché rientra negli studi dell’ Antropologia.

Nella Zoologia forense sono stati catalogati 3 principali ruoli che gli animali possono ricoprire sulla SdC:

  • Vittime: di bracconaggio, maltrattamenti, avvelenamenti, contrabbando, ecc.
  • Colpevoli: di provocare morti o danni a causa di morsi, veleni, infezioni, allergie, ecc.
  • Presenze circostanziali sulla SdC: come la fauna necrofaga o compartecipe dei processi decompositivi. Presenza di peli, orme, escrementi, ecc

La coscienza ambientalista ed animalista più radicata nella Società e le leggi a tutela degli animali sempre più severe hanno fatto in modo che negli ultimi anni, in Italia, che venisse istituito presso le sedi di Rieti e Grosseto dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, l’Unità Specialistica di Medicina Forense Veterinaria Terrestre e Marina.

Questa Unità è supportata da specialisti in campo veterinario, chimico, genetico e consulenti di botanica ed entomologia. 

E’ in grado di dare supporto tecnico scientifico alle indagini di polizia giudiziaria per i reati contro gli animali.

Svolgono attività come necroscopie ed indagini tossicologiche al fine di accertare le cause di morte per dolo di animali selvatici, domestici e marini.

Attività di indagine nei casi di sospetta uccisione di bestiame, analisi genetiche per l’identificazione della specie di appartenenza di tessuti freschi, congelati o cotti.

Esami genetici su tracce ematiche, peli, piume ed escrementi.

Analisi che vengono effettuate sulle più svariate Scene del Crimine.

L’importanza di questa Attività è stata riconosciuta dal d.l. del 18 giugno 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che ha istituito, presso l’Unità Specialistica sopra citata, il Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria.

Il Centro ha lo scopo di uniformare le metodologie di indagine nel caso di reati contro gli animali su tutto il territorio nazionale e di incentivare la ricerca nel campo delle Scienze Forensi Veterinarie.

Le forze dell’ordine che lavorano a questa tipologia di indagine sono:

  • Prima della soppressione il Corpo Forestale di Stato con il NOC (Nucleo Operativo Cites) e il NIRDA (Nucleo Investigativo per la Repressione dei reati a Danno di Animali). Il NOC ora assorbito dal Raggruppamento Carabinieri Cites del Comando della tutela delle biodiversità e dei parchi. Vengono nominati anche con il nome di Carabinieri forestali.
  • Il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute di cui fanno parte i NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni)
  • La Polizia di Frontiera
  • La Polizia di Stato
  • La Polizia Ambientale

E’ importante attribuire un grande contributo al notevole lavoro svolto dai Wildlife Detection Dogs.

Specialità cinofile addestrate per l’identificazione dell’odore di esemplari animali e vegetali da salvare. Gruppo operativo anche negli aeroporti italiani.

Altra branca nata nel settore sono i gruppi cinofili addestrati per il rilevamento di veleni o bocconi avvelenati. 

Il primo progetto in Italia è stato elaborato nel progetto LIFE in collaborazione con la Spagna per la lotta dei veleni contro gli animali.

Tale progetto ( LIFE07/NAT/000436 ANTIDOTO) ha come scopo quello di combattere contro l’uso illegale di veleni.

L’uso avventato di sostanze velenose crea una catena di decessi incontrollabile.

Per avere un quadro più chiaro prendiamo l’esempio riportato nei loro articoli. Di come un normale contadino, per proteggere il suo gregge, perimetrava la sua proprietà con bocconi avvelenati.

I bocconi sono stati mangiati da lupi ed orsi.

Entrambi, morendo, sono diventati veri e propri banchetti per gli uccelli necrofagi (rapaci, falchi) che a loro volta sono morti.

Un boccone avvelenato, infatti, non uccide solo la preda bersaglio ma colpisce in maniera indiscriminata ed inarrestabile.