Il 24 Nevembre  del 1946 nasce nella Elizabeth Lund Home for Unwed Mothers, una casa per ragazze madri, Theodore Robert Cowell.

La madre, Eleonore Louise Cowell, è rimasta incinta appena ventiduenne dopo una relazione con un “marinaio” scomparso dalla scena dopo l’annuncio della gravidanza.

In quegli anni ogni rapporto sessuale prematrimoniale era bandito e la pressione morale, sociale e religiosa era estrema.

L’aborto non era concepibile, in quanto, era anche illegale. Nonostante tutto la famiglia non abbandonò mai Luoise che dopo aver partorito si trasferì di nuovo a casa dei genitori a Philadephia.

Un vortice di menzogne già faceva parte della vita di Ted. Per non essere catalogato dalla società come “bastardo” fu registrato con il nome Cowell e lui crebbe nella convinzione che i nonni fossero i suoi genitori e la madre biologica fosse la sorella.

Louise fece di tutto per mantenere il segreto celato dietro la nascita di Ted tanto che quando il piccolo aveva 4 anni chiese al Tribunale di Philadelphia di cambiare il cognome Cowell in Nelson. Un nome diffuso che avrebbe garantito a Ted una sorta di anonimato una volta entrato a scuola.

Si trasferirono a Tacoma  per ricominciare una nuova vita e li Louise conobbe e sposò Jhonnie Culpepper Bundy. Nacque, così, Ted Bundy.

Ted è sempre stato un bambino esile e non portato a sport dal grande sforzo fisico. Di contro  si distingueva per le grandi capacità intellettive.

Nella vita familiare era palpabile la sua confusione nei confronti della sorella/madre che a volte chiamava con il nome di battesimo e altre la chiamava mamma.

Questo segreto non gli fu mai rivelato dai familiari bensì ne ebbe conferma da alcune ricerche che fece anni dopo. Nel 1969 a Burlington, nel Vermont, trovò il suo certificato di nascita con la scritta: “illegittimo“. Quei sospetti erano fondati. Le sue radici erano macchiate.

Chiunque ha conosciuto Ted Bundy lo ha definito un bravo ragazzo e quegli stessi non sono mai riusciti a capacitarsi di quale Mostro avesse dentro di lui.

Un bravo ragazzo

Ted Bundy era considerato lo stereotipo del bravo ragazzo. Uno studente modello, intelligente, brillante.

Un ragazzo affascinante e pieno di savoi affaire con forti doti interlocutorie. Come lo definisce Ann Rule nel libro “Un Estraneo al mio fianco” Ted era “un uomo che ispirava fiducia e aveva un modo di fare così cortese e accantivante da indurre le ragazze ad ignorare la prudenza inculcata loro sin dall’infanzia”

Tra il 1969 ed il 1970 ricevette un encomio dal dipartimento di Polizia di Seattle per aver fermato un borseggiatore e restituito il bottino al proprietario.

Ha salvato una bambina di appena tre anni e mezzo che stava per annegare nel Green Lake.

Nel 1971 ha lavorato presso la Crisis Clinic di Seattle. Li ha conosciuto ed instaurato il suo rapporto di amicizia con Ann Rule. Il loro lavoro consisteva nel rispondere alle telefonate di aiuto ricevute da coloro che vedevano la loro vita al bivio ed avevano intenzione di farla finita. Ted Bundy ha salvato molte persone dal suicidio.

Ha effettuato studi e corsi di Biologia Ecologica e adattamento umano.

Ha seguito corsi di Psicologia ed approfondito diversi argomenti.

Nel 1972 è stato assunto presso il comitato di rielezione del Governatore Dan Evans.

Aspirava al posto di Direttore della Crime Prevetion Advisory Commision.

Ha effettuato studi e ricerche sulle vittime di stupro.

Ha fornito consigli e condotto ricerche sulle investigazioni inerenti alle aggressioni contro le donne.

Ha effettuato ricerche e studi di come i pregiudizi razziali, presenti in una giuria, potessero avere conseguenze per l’imputato.

Il Mostro

Attraverso le sue doti interlocutorie e la sua immagine da “bravo ragazzo” riusciva ad acquistarsi la fiducia delle ragazze, anche le più lungimiranti. Erano disposte  a rimanere con lui anche da sole ed in luoghi poco rassicuranti.

Come un ragno tesseva la sua tela ed aspettava il momento giusto per attirare la sua preda e farla rimanere imprigionata.

In America ogni Stato ha la sua giurisdizione e funzionano a compartimenti stagni. Ted Bundy aveva l’abitudine di spostarsi da uno Stato all’altro e questo non ha consentito nell’immediato di capire che quei delitti erano riconducidibili allo stesso soggetto aggressore.

Solo in seguito, quando si sono riuniti per confrontare le numerose scomparse di ragazze hanno potuto constatare sia che le vittime erano molto simili tra loro, sia che il Modus Operandi con il quale venissero uccise era lo stesso.

Ted Bundy ha confessato di aver ucciso:

Nel COLORADO Caryn Campbell, Julie Cunningham, Denise Oliverson, Melanie Cooley, Shelly K. Robertson. Le ragazze avevano tra i 18 ed i 26 anni di età.

Nello UTHA Melissa Smith, Laura Aime, Nancy Baird, Nancy Wilcox, Debbie Kent. Tutte tra i 16 ed i 23 anni.

(Altre presunte vittime di Bundy furono Sue Curtis di 15 anni e Debbie Smith di 17)

Nell’OREGON Roberta Kathleen Parks (Sospettato anche della scomparsa di Rita Lorraine Jolly e Vicki Lynn Hollar). Tra i 17 e i 24 anni.

In FLORIDA Margaret Bowman, Lisa Levy  e Kimberly Leach. La loro età era tra i 12 ed i 21 anni.

Ted dichiarò anche di aver dato un passaggio ed ucciso due ragazze nell’IDAHO. Una ragazzi di 13 anni era scomparsa il 6 maggio del 1975 ma il corpo non venne mai ritrovato e di conseguenza non potevano essere effettuati gli accertamenti per confermare la sua dichiarazione.

Una seconda ragazza subì lo stesso destino ma di essa non si conobbe mai l’identità. Di questa ragazza non ne fu mai fatta denuncia di scomparsa.

Le vittime venivano spesso gettate in fiumi e corsi d’acqua, sepolti tra le montagne in balia degli animali. Così molti corpi non vennero mai ritrovati mentre altri resti vennero persi dall’autorità tra un trasferimento all’altro.

Un numero elevato di vittime che, secondo gli investigatori dell’epoca, era soltanto la punta di iceberg. Considerando il periodo di attività e la frequenza degli omicidi calcolarono un numero al di sopra delle 200 vittime la maggior parte delle quali mai ritrovate.