L’Elettroshock ha fatto, e fa ancora, parlare molto di se in tutto il mondo.
Il termine tecnico dell’Elettroshock è Tecnica Elettro Convulsionante (TEC) o Tecnica dell’Elettro Convulsione.
Possiamo attribuire la sua nascita ad Ugo Cerletti, medico psichiatra famoso su tutto il territorio nazionale.
Cerletti lavorò presso la struttura di Santa Maria della Pietà di Roma, considerato il più grande manicomio di tutta Europa. Proprio in questa struttura decise di sperimentare le “scariche elettriche” su di un essere umano.
Inizialmente gli esperimenti vennero effettuati sugli animali. La corrente veniva fatta passare dalla bocca all’ano ma, passando per il cuore, era solito il decesso della malcapitata cavia.
In seguito il Dott. Cerletti scoprì che in un mattatoio romano veniva eseguita la macellazione elettrica.
Si recò in quel mattatoio e scoprì che, in realtà, i maiali non venivano soppressi tramite l’elettricità bensì venivano storditi, causando una crisi epilettica e portandoli al conseguente coma epilettico, per poterli sgozzare e dissanguare senza problemi e senza sofferenza da parte dell’animale.
Cerletti, a questo punto, capì che mettendo esclusivamente degli elettrodi ai lati del cranio limitava il passaggio della corrente elettrica al cervello e non arrivava al cuore.
Se la sua tecnica ed i suoi studi erano esatti c’era la possibilità di dare alle persone affette da malattie mentali una seconda possibilità, se non la guarigione stessa.
Le scariche elettriche servivano per “resettare”, come diremo adesso, il cervello. Questo faceva in modo da poter cancellare dalla mente quegli stati depressivi che portavano la persona a farsi del male o, addirittura, ad uccidersi.
I destinatari di questa tecnica erano in particolar modo i maniaci depressivi e gli schizofrenici. Purtroppo, però, venne destinata anche ai soggetti che presentavano dei disturbi comportamentali, malati di sifilide e chiunque presentasse degli attacchi di ira.
Testimone d’eccellenza Alda Merini, poetessa italiana deceduta all’età di 78 anni nel 2009, racconta la sua esperienza a riguardo nel suo libro “Elettroshock“.
Molti altri testimoni silenziosi se ne stanno andando col trascorrere del tempo. Testimoni di una terapia praticata con troppa facilità, per chiunque potesse essere considerato fastidioso, per la famiglia o per la società. L’importante era allontanarli ed annientarli.
D’altro canto ad oggi i manicomi sono stati chiusi. L’excursus di chiusura è cominciata il 13 maggio 1978 con l’approvazione della legge Basaglia, ovvero, la legge 180 (“Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori“) che si incrementò con altri articoli ed istituendo, il 23 dicembre 1978, il Servizio Sanitario Nazionale, quindi, servizi di igiene mentale pubblici.
Basaglia soleva dire a proposito della TEC: “E’ come dare una botta ad una radio rotta: una volta su dieci riprende a funzionare. Nove volte su dieci si ottengono danni peggiori. Ma anche in quella singola volta in cui la radio si aggiusta non sappiamo il perché”.
Dal 1978 le strutture manicomiali hanno continuato a lavorare per i propri degenti fino a quando non ci fu più nessun ospite.
il 15 febbraio 1999 la circolare del Ministero della Salute ha stabilito che la TEC deve essere somministrata esclusivamente nei casi di “episodi depressivi gravi con sintomi psicotici e rallentamento psicomotorio” previo consenso scritto del paziente.
Nel 2008 la circolare del Ministro Bindi del Ministero della Salute ha stabilito che esistono ben altri mezzi per alleviare la sofferenza mentale. La TEC è l’ultima terapia laddove i rimedi farmacologici falliscono.
Secondo un censimento effettuato da Ignazio Marino quando, nel 2013 ha presieduto la commissione parlamentare europea, sul servizio sanitario nazionale, facendo emergere che la Tecnica Elettro Convulsionante è ancora praticata in 91 strutture in Italia.
Ora, nonostante i dibattiti ancora accesi sulla reale efficacia di questa tecnica, è d’obbligo dare voce a coloro che grazie alla TEC hanno ritrovato la forza di vivere.
Nella speranza che non ne venga rifatto abuso…