Oltre alla verifica della sicurezza dell’ambiente in cui stanno prestando soccorso ed al successivo intervento sul paziente devono prestare molta attenzione anche all’identificazione della causa che ha portato al malessere della persona.

In molti casi di cronaca si legge di come gli Operatori Sanitari siano stati interrogati per comprendere cosa hanno sentito e cosa hanno visto al momento di un intervento.

Sono i primi ad arrivare sulla scena di conseguenza sono in grado di descrivere lo stato dei luoghi e delle altre persone presenti.

Nell’eventualità che il luogo dell’intervento si tratti, in seguito, di una scena del crimine dovranno dichiarare ogni loro spostamento nell’ambiente e ogni modifica che hanno dovuto apportare ai fini del pronto intervento.

Come sappiamo è di fondamentale importanza il congelamento della scena del crimine per far si che si limiti al meglio ogni tipo di contaminazione.

I Sanitari, però, essendo i primi ad arrivare ed essendo inizialmente inconsapevoli che si tratti di una Scena del Crimine possono essere loro stessi fonte di contaminazione.

Il dichiarare cosa è stato fatto dal momento dell’arrivo al momento dell’uscita consentirà alle squadre investigative, che arriveranno successivamente, di avere un quadro più chiaro della scena.

Qualora dichiarassero di aver lasciato impronte o altro sulla scena consentirebbe, alle autorità competenti, di non concentrarsi su indizi sconosciuti allo scenario principale.

Messa in Sicurezza di un Arma da Fuoco

Il personale Sanitario di Primo Intervento è istruito sulle procedure da effettuare in caso di sospetto Scena del Crimine.

Sono in grado di intervenire senza compromettere eventuali prove nel caso di uno scenario in cui è coinvolta un’arma da fuoco.

L’arma utilizzata e rinvenuta nella scena non verrà toccata dal Soccorritore per alcun motivo.

Verrà spostata solamente nel caso in cui si trovi a diretto contatto con la vittima da soccorrere e con specifiche direttive che non compromettano le impronte lasciate dal fruitore dell’arma.

Vengono attivati specifici protocolli nel caso in cui sulla Scena ci siano evidenti tracce ematiche.

Scena del Crimine nel delitto di Chiara Poggi

Per una maggiore sicurezza del Soccorritore, questi dovrà indossare due paia di guanti in modo da renderli più resistenti e non entrare in diretto contatto con loro e rischiare lo stato della propria salute.

Ritornando, quindi, anche sulla priorità della sicurezza del soccorritore è importante il non camminare sopra al sangue in quanto è una sostanza molto scivolosa e pericolosa.

Altro fondamentale motivo è per non contaminare eventuali prove che se calpestate sarebbero inutilizzabili per l’Analisi del BPA (Bloodstain Pattern Analysis)

Una delle maggiori difficoltà che incontra il Soccorritore è il cercare di evitare di calpestare e contaminare le eventuali tracce latenti.

A differenza del sangue tracce come lacrime, liquido seminale e saliva non sono visibili ad occhio nudo.

Qualora in uno scenario di soccorso sia manifesto l’evento criminoso il Soccorritore si comporterà in modo da evitare il contatto con qualsiasi cosa che non occorra al fine dell’intervento.

Si muoverà come se in ogni angolo siano presenti delle tracce latenti in modo da rendere meno invasivo il suo intervento.

In molte occasioni il Soccorritore raccoglie, involontariamente, le testimonianze delle persone che sono state coinvolte in un atto criminoso.

Che siano testimoni oculari di un crimine o siano direttamente coinvolti in un evento violento sentono la necessità di raccontare quanto accaduto.

Diventa, così, depositario involontario di testimonianze.