Jaffrey Dahmer è nato il 21 maggio 1960. La sua vita è stata messa alla prova già nel periodo di gestazione.

Come scrive nel suo libro autobiografico Lionel Dahmer, padre di Jeffrey, afferma che la moglie Joyce, a causa di evidenti problemi fisici e psichici, arrivò a deglutire fino a 26 pasticche al giorno. Alcuni farmaci erano per le nausee che le tennero compagnia fino alla nascita del figlio. Tra gli altri medicinali barbiturici ed iniezioni di morfina.

Dalla sua nascita fino ai 4 anni era un bambino energico e brillante. Cominciò a cambiare dopo la nascita del fratello minore e le continue discussioni in famiglia.

Secondo le dichiarazioni delle stesso Jeffrey cominciò ad avere i suoi primi interessi nella necrofilia dai 14 anni.

Il fattore scatenante, come lo chiameremo oggi, si presume fu la separazione dei genitori. Tramite le spinte del padre cercò di affrontare la vita militare nel 1978 ma nel 1981 venne “licenziato” dall’esercito.

Nel corso degli anni aveva avviato una dipendenza dall’ alcool che si faceva sempre più prepotente e lo portava a commettere disturbi della collettività che gli fecero assegnare una condanna per disturbo al benessere pubblico (1981-1982) e una per Esposizione Indecente (1986), ovvero, due ragazzi lo denunciarono perché stava facendo dell’autoerotismo di fronte a loro.

In quegli anni, però, Jeffrey Dahmer già aveva cominciato la sua carriera di assassino. Si considera sia stato attivo dal 1978, il suo primo omicidio, fino al 1991, il suo ultimo.

Fu arrestato in seguito ad un controllo presso la propria abitazione.

Nel 1991 Tracy Edward, un uomo afroamericano di 32 anni venne fermato dalla Polizia mentre vagava per le strade con delle manette che gli pendevano dal polso. Dichiarò che uno strano ragazzo lo aveva drogato e trattenuto contro la sua volontà.

Decisero di verificare la veridicità di quanto affermava e una volta giunti a casa di Dahmer lui non si fece scrupoli a consegnare le chiavi delle manette. Entrati in casa trovarono molte Polaroid che ritraevano corpi smembrati e decisero di arrestarlo.

Successivamente rinvennero un testa nel frigorifero, altre 3 in un congelatore, altri parti del corpo tra cui barattoli dove all’ interno conservava i genitali delle sue vittime.

Jeffrey Dahmer, insieme ai suoi avvocati, decisero inizialmente di pronunciarsi NON Colpevole ma in seguito cambiarono la sua dichiarazione in Colpevole per incapacità mentale.

Fu così che confessò in ogni suo dettagli più raccapricciante i suoi delitti con il supporto delle prove fotografiche. Secondo Dahmer e l’avvocato solo un uomo con profonde turbe psichiche poteva fare quelle cose ad un altro essere umano. Così non fu.

Venne condannato per aver commesso 15 omicidi da solo ed in pieno delle sue facoltà mentali.

In carcere passò un lungo periodo lontano dagli altri carcerati ma insistette per farsi mettere con loro.

Nel 1994 fu ucciso da un altro carcerato, Christopher Scarver, colpito a morte con una barra di metallo.

Scarver, nel 2015, ha dichiarato al New York Post quali fossero i motivi dell’omicidio di Dahmer. Disse che oltre ad essere disturbato dai suoi crimini, Dahmer ,modellava il cibo della prigione facendogli prendere le sembianze di arti recisi ed inimicarsi gli altri detenuti.