Nel momento in cui il cuore smette di battere si ferma automaticamente la circolazione sanguigna e ne consegue la cessazione di qualsiasi attività vitale.

Secondo la scuola medico-legale romana la rigidità’ cadaverica ha delle specifiche tempistiche di insorgenza e risoluzione:

  • Compare dalla terza/quarta ora dalla morte
  • Si diffonde a tutte le articolazioni tra la settima(7) e la dodicesima(12) ora
  • Raggiunge la massima intensità’ verso la trentaseiesima(36) e la quarantottesima(48) ora
  • La risoluzione inizia dopo la quarantottesima(48) ora
  • La risoluzione completa tra la settantaduesima(72) e l’ottantesima(80) ora

Per insorgenza si intende la graduale rigidità che il corpo presenta (da meno rigido a più rigido).

La rigidità inizia dalla mandibola 2-3 ore dopo la morte, poi si estende ai muscoli della nuca, degli arti superiori, del tronco ed infine degli arti inferiori e si completa in 12-24 ore;

La fase di stabilizzazione: l’irrigidimento totale del corpo si mantiene per circa 36-48 ore. Arriva ad un picco massimo di rigidità dove il corpo rimane nella medesima posizione anche se viene spostato o girato. (ES: se viene trovato seduto mantiene la stessa posizione anche se spostato a terra)

La risoluzione, al contrario, è il processo inverso dove il corpo da estremamente rigido ritorna alla normale mobilità e flessibilità. La rigidità si risolve secondo lo stesso ordine di comparsa, prima alla mandibola e in ultimo agli arti inferiori.

Il Rigor Mortis è soggetto, come gli altri fattori tanatologici, a variazioni delle tempistiche di insorgenza e risoluzione a causa i diversi fattori.

I fattori intrinsechi, ovvero quelli che riguardano il soggetto in esame, possono essere determinati

  • dall’età. In un soggetto giovane il rigor mortis insorge e si risolve con una tempistica più veloce rispetto ad una persona anziana.
  • dall’attività fisica. l’insorgenza può essere più o meno accentuata a seconda del soggetto se praticava attività sportive o meno.
  • da malattie.
  • fluidità del sangue.

I fattori estrinsechi, di contro, racchiudono fattori esterni al corpo del soggetto.

  • Temperatura esterna. La temperatura elevata accelera il decorso della decomposizione e di conseguenza accelera l’insorgenza e la risoluzione della rigidità cadaverica. Con le basse temperature i processi sopradetti vengono rallentati.
  • Tasso di umidità dell’aria. L’umidità accelera i processi tanatologici. Secondo la Formula di Casper “un giorno di esposizione all’aria equivale a due giorni di permanenza nell’acqua e ad otto di permanenza nella terra”