La decomposizione è la normale modificazione che un corpo subisce dopo il decesso. In medicina legale è inserita tra i Fenomeni Cadaverici Trasformativi.

Detti fenomeni determinano un profonda trasformazione nell’aspetto e nella struttura del corpo.

Dopo il decesso il metabolismo cellulare continua anche in assenza di ossigeno e l’anidride carbonica non può essere eliminata dalla normale respirazione.

Questo aumento di anidride carbonica all’ interno delle cellule del corpo fa aumentare l’acidità e provoca il disfacimento delle membrane cellulari

Man mano che il normale metabolismo cellulare si blocca, non viene più prodotta energia sotto forma di ATP, la molecola di scambio energetico cellulare.

Questa molecola è necessaria al rilasciamento muscolare, quindi la sua carenza determina il cosiddetto rigor mortis.

Il corpo inizia anche a raffreddarsi, il cosiddetto algor mortis, ed il sangue comincia a coagulare dando origine al livor mortis.

Dopo circa una settimana, i batteri già presenti nell’intestino del soggetto defunto e altri microbi provenienti dall’ambiente esterno cominciano a nutrirsi dei tessuti del corpo determinando una liquefazione di questi ultimi e una produzione di gas di scarto come anidride carbonica, ammoniaca, metano e altri.

Questi gas provocano un rigonfiamento del corpo, in particolare della regione addominale, dove è presente l’intestino in decomposizione.

Tali gas sono la causa dell’odore nauseabondo che accompagna la putrefazione del corpo e anche dei famosi “fuochi fatui” presenti nei cimiteri.

Successivamente entrano in gioco gli insetti, in particolare larve (come i bigattini) e i coleotteri, che cominciano a nutrirsi dei tessuti oramai semi-liquefatti.

Quando tutti i tessuti sono ormai spariti rimane il solo scheletro.

Tale procedura di decomposizione è considerata standard. Se si considerano i fattori estrinsechi si da vita a diverse ed Anomale Forme di Decomposizione.