L’Unità di Analisi del Crimine Violento (U.A.C.V.) della Polizia di Stato nasce nel 1995 dall’esperienza della B.S.U. (Behavioural Science Unit) della FBI.

Ha lo scopo di supportare l’autorità giudiziaria e gli organismi investigativi nei casi di omicidi di carattere seriale, omicidi senza un apparente movente, omicidi evidenziati dall’ efferatezza o dalla crudeltà e nei casi di stupro riconducibili ad un unico autore (stupri seriali).

La U.A.C.V. utilizza le varie tecniche e metodologie della Criminalistica, Medicina Legale, Psichiatria, Psicologia Comportamentale.

Il percorso metodologico, nello svolgimento di un caso, viene svolto in 4 fasi fondamentali ed estremamente legate tra loro:

  • Esame della Scena del Crimine
  • Analisi della Scena del Crimine
  • Analisi delle Informazioni
  • Analisi del Comportamento
Laser Scanner per ricostruzione Scena del Crimine

L’Unità Analisi Crimine Violento si avvale di un supporto informatico chiamato S.A.S.C. (Supporto per l’Analisi Scena del Crimine)

Tutte le informazioni relative ad omicidi, rapine, violenze sessuali, trasmesse all’autorità giudiziaria vengono inserite all’interno del S.A.S.C.

La Piattaforma può ricercare episodi criminali analoghi e trovare un’eventuale serialità.

Grazie alle attività di analisi e l’esperienza maturata la U.A.C.V è in grado di orientare le strategie investigative o suggerire ipotesi.

Un’elite di investigatori della U.A.C.V. svolge attività di confronto fra i dati biometrici e descrittivi contenute nelle schede “Persone Scomparse” con le schede previste dal Sistema Ri.Sc. “Cadavere non Identificato”.

Ricostruzione 3D

Le metodologie impiegate di psicologia e l’uso di strumenti di arte forense consentono una elaborazione di identikit, age progression e ricostruzione volti di importante supporto.

Inoltre con il supporto di laser scanner capaci di riprodurre, riprogettare e ricreare fedelmente la Scena del Crimine.

Laser Scanner su di una Scena del Crimine

La U.A.C.V. elabora la ricostruzione della dinamica in 3D dell’evento criminale.

Ricostruzione evento criminoso

Breve Percorso Storico

Il successo avuto in America del Criminal Profiling  nell’orientamento delle indagini, in particolare nei Crimini Violenti, ha fatto in modo che fosse messo a disposizione di tutte le Forze di Polizia negli U.S.A.

Nel 1992 avviene la stesura del Manuale di Classificazione del Crimine Violento, il CCM (Crime Classification Manual) ad opera degli esperti dell’Accademia FBI di Quantico.

Contemporaneamente in Inghilterra il Prof. David Canter ha sviluppato una innovativa tecnica di Profiling denominata “Geographical Profiling”

In Italia, nel 1994, con la crescita dei crimini seriali, il Direttore della Polizia Criminale, il Prefetto Gianni de Gennaro, ritiene opportuna la realizzazione di una struttura specializzata nell’analisi del Crimine Violento.

La struttura sarà destinata al supporto dell’attività investigativa delle Forze dell’Ordine nei reati particolarmente efferati e apparentemente senza movente.

Il progetto venne affidato al Dottor Carlo Bui, Direttore delle Sezione Indagini Speciali ed esperto nell’impiego di tecnologie avanzate ed informatiche nel Sopralluogo Tecnico e nell’esame della Scena del Crimine. 

Nel 1995 nacque l’Unità Analisi Crimine Violento