Per Scena del Crimine si intende quel luogo in cui viene commesso un reato, perseguibile dalla legge, come un atto delittuoso.
Nell’articolo “Cos’è la Scena di un Crimine?” ho portato in esempio quali possono essere le varie scene di un crimine ed anticipato come il luogo in cui viene rinvenuto un cadavere possa non coincidere con il luogo in cui si è consumato il delitto.
E’ lecito chiedersi quante scene del crimine esistono per un unico omicidio? Certo!
La Scena del Crimine è una ma è fondamentale suddividerla in tre zone:
- Zona Primaria
- Zona Secondaria
- Zona di interesse investigativo
La zona primaria (scena primaria – ndr) è quell’area in cui viene consumato l’atto delittuoso. Ovvero il luogo esatto, che può essere un appartamento, un abitacolo di un veicolo, un bosco, dove la vittima è stata uccisa.
Come spiega Armando Palmegiani, nel Testo-Atlante “Le indagini Medico-Legali sulla scena del crimine” di Giorgio Bolino, se un soggetto ruba un veicolo e con lo stesso effettua una rapina in un supermercato ed uccide il commesso come zona primaria verrà considerata quella in cui si è consumato il reato più grave, quindi, il supermercato dove è stato ucciso il commesso.
Per zona secondaria si intende il luogo (all’aperto, al chiuso, la macchina etc) in cui il reo interagisce con la vittima. Questa scena secondaria, a sua volta, rappresenta due scenari in quanto può essere:
- Lo scenario antecedente al delitto in cui reo e vittima sono entrati in contatto oppure il luogo in cui l’aggressore ha preso l’arma con cui in seguito ha commesso il delitto.
- Lo scenario successivo all’omicidio è determinato dalle tracce che l’aggressore lascia. Per esempio i suoi spostamenti possono essere rintracciati dalle impronte delle mani imbrattate del sangue della sua vittima e lasciate su oggetti che tocca durante la fuga.
La zona di interesse investigativo è considerata importante quanto la scena primaria e secondaria.
Si tratta dello spazio o degli spazi in cui l’autore del reato è transitato prima e dopo aver commesso il reato.
Le indagini in questa zona sono concentrate anche e soprattutto sulle analisi delle telecamere di sorveglianza (che possono essere private, commerciali o di pubblica sicurezza) e delle celle telefoniche.
Da esempio possiamo menzionare il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio ed i vari spostamenti del suo aggressore, Massimo Bossetti, ripreso dalle telecamere di sorveglianza sopra citate.
Massimo Giuseppe Bossetti è stato condannato in via definitiva all’ergastolo il 12 ottobre 2018 come unico assassino della piccola Yara.