I particolari fenomeni tanatologici trasformativi in ambienti acquatici
Quando un corpo staziona in un ambiente acquatico i normali processi di putrefazione vengono sostituiti dai processi di macerazione. Processi che sono, comunque, utili indicatori per stabilire il lasso di tempo dell’epoca della morte.
La macerazione comincia dalle estremità degli arti superiori ed inferiori. In particolare le mani sono le prime ad iniziare questo processo sia per il sottile strato epideriale sia perchè solitamente i piedi sono riparati da scarpe o calzature in genere.
Secondo la scuola medico-legale romana (“Le indagini medico-legali sulla scena del crimine”. Bolino 2018) è possibile fare riferimento ad una tabella stilata in base a studi specifici sull’evoluzione del fenomeno macerativo.
La tabella indica la seguente tempistica:
- entro le 24 ore avviene lo sbiancamento ed un lieve raggrinzimento dei polpastrelli.
- entro 3 giorni vengono interessate le dita, il palmo delle mani e la pianta dei piedi (N.B. non è detto che entrambe le mani od entrambe i piedi abbiano la stessa tempistica dei processi macerativi. Le differenze possono evidenziare una particolare postura del corpo. Esempio: una parte seppellita nel fondale)
- entro 4 giorni comincia a manifestare il distacco delle “calze” e dei “guanti” epidermici. La pelle comincia a distaccarsi formando dei veri e propri guanti/calze che possono essere utilizzate per registrare le impronte digitali per l’identificazione. Il distacco completa il suo ciclo tra il 7° ed il 15° giorno.
Oltre i 15 giorni di immersione non ci sono ancora parametri che diano una stima dell’epoca del decesso che non sia troppo approssimativa e quindi non affidabili.