A differenza della decomposizione normale o classica, dove il corpo subisce dei fenomeni cadaverici distruttivi, esistono altre forme di decomposizione che trasformano il corpo e a volte lo mantengono anche per centinaia di anni.

I Fenomeni Cadaverici Trasformativi Speciali si distinguono a seconda dell’ambiente in cui è stato rinvenuto un cadavere, subendo diversi processi a seconda del fattore temporale, climatico ed ambientale.

LA MUMMIFICAZIONE

E’ dovuta ad una disidratazione intensa dei tessuti per evaporazione molto rapida di liquidi.

Viene riscontrato nei cadaveri che soggiornano in ambienti secchi, caldi e ventilati (climi tropicali e deserti) o secchi, freddi e sempre ventilati (caverne, catacombe, sotterranei).

La rapida evaporazione priva i tessuti dell’acqua necessaria per lo sviluppo dei germi della putrefazione.

I cadaveri mummificati sono leggeri, la cute ‘ dura, giallo bruna e permanganacea. Gli organi interni sono secchi e conservano per un tempo indefinito la struttura istologica propria.

La mummificazione propria del cadavere richiede almeno un anno.

E’ stato riscontrato che il processo di mummificazione avviene più facilmente in soggetti molto giovani, come i bambini, nelle persone magre, nelle persone anziane e nei soggetti denutriti a causa della ridotta massa corporea.

Tombe dei Cappuccini – Palermo

LA MACERAZIONE

La macerazione avviene quando un corpo rimane immerso in un ambiente acquatico per un certo periodo di tempo.

Nonostante l’ambiente avverso è possibile,  per un certo lasso di tempo, calcolare l’intervallo Post Mortale, comprendere quanto il corpo è rimasto immerso e risalire all’epoca della morte.

La pelle di un corpo immerso in un liquido assorbe il liquido stesso. Le parti interessate maggiormente sono le estremità degli arti.

Le mani, in particolar modo, per la loro struttura dermo-epidermica subiscono per prime il processo di macerazione.

Tra il quinto giorno di immersione del corpo (estate) ed il quindicesimo giorno (autunno) avviene il distacco totale del “guanto” epidermico.

Secondo la scuola medico-legale romana, menzionata dal Prof. Giorgio Bolino nel Testoatlante “LE INDAGINI MEDICO-LEGALI SULLA SCENA DEL CRIMINE”, il fenomeno macerativo si manifesta ed evolve con le seguenti tempistiche:

entro le prime 24 ore si osserva sbiancamento e lieve raggrinzimento della cute delle dita, specie dei polpastrelli;

entro il 3° giorno vengono interessati i margini delle dita, del palmo della mano e della pianta dei piedi;

intorno al 4° giorno si verifica il distacco dei cosiddetti “guanti” e delle “calze” epidermici che, di solito, si completa tra il 7° ed il 15° giorno

successivamente non vi sono parametri di riferimento, per cui la stima del tempo di immersione diviene largamente approssimativa.

“Uno dei problemi diagnostici in tema di epoca della morte” continua il Prof. Bolino “è rappresentato dai cadaveri in fase trasformativa, per i quali stabilire l’epoca della morte, anche solo approssimativa, rappresenta un’ impresa ardua, essendo esaurita l’utile apprezzabilità della Triade classica”

 

LA SAPONIFICAZIONE

Altro fenomeno trasformativo speciale è noto anche con il nome adipocera.

Viene a verificarsi nei corpi immersi in acqua o sepolti in terreni molto umidi.

L’intenso assorbimento di acqua ( Imbibizione ) e la mancanza della componente aerobica fa si che ci sia una importante trasformazione adiposa.

E’ una componente bianco-giallastra e viscida che raggiunge la sua massima espressione dopo la sesta settimana dalla morte e si completa in un lasso di tempo compreso tra i sei mesi ed un anno.

 

LA CORIFICAZIONE

Altresì conosciuta come Mummificazione umida consiste nella trasformazione della cute che assume un’aspetto simile al cuoio appena conciato.

Tale fenomeno si verifica su di un corpo tumulato in una cassa di zinco o piombo, chiuse ermeticamente.

In seguito alla carenza di ossigeno il processo di putrefazione viene estremamente rallentato.

Chiesa dei Morti – Urbania (PU)

LA SCHELETRIZZAZIONE

E’ considerata l’ultima fase dei fenomeni trasformativi speciali in seguito allo stazionamento del cadavere in particolari condizioni ambientali.

Si parla di un periodo particolarmente variabile che può andare tra i 18 mesi ed i 5 anni, a seconda delle condizioni in cui è conservato il corpo. Per le salme inumate in casse metalliche il processo può richiedere addirittura dai 10 ai 15 anni.

Un corpo raggiunge la scheletrizzazione quando ogni tessuto epidermico e molle sono scomparsi lasciando solo lo scheletro.